LE ESTATI IN CAMPEGGIO

Una foto sgranata di una spiaggia con dei ragazzi stesi sui teli vicino a una barca rovesciata
Una foto sgranata di una spiaggia con dei ragazzi stesi sui teli vicino a una barca rovesciata

No, non ho passato tutte le estati della mia giovinezza in campeggio, quindi no, non è una storia autobiografica.

Nel creare questo complesso insieme di emozioni estive di un gruppo di ragazzini in crescita ho però messo insieme tre mie esperienze di quegli anni.

Le mie estati da bambina le ho passate prevalentemente a casa, andando però all'oratorio estivo del paese e continuando ad andarci in seguito come animatrice; qui è racchiusa la fase di crescita, quella che vede l'evoluzione di bambini che con gli anni si trasformano, e qui è anche dove ho dato il mio primo bacio.

Solo verso i dodici anni, prima mia sorella e poi i miei zii mi hanno portata in campeggio, che però era ogni anno diverso e dove sono sempre stata più con i miei parenti che con i ragazzi della mia età in quanto ai tempi ero abbastanza timida; fortunatamente mio cugino era più bravo di me a creare amicizie, e un anno in particolare, il 1996, mi fece conoscere un gruppo di amici con i quali ci siamo sentiti per anni... addirittura ai tempi ancora ci scrivevamo lettere, ed era bellissimo! Questo campeggio era al confine tra la riviera romagnola e quella ferrarese, e l'ho usato per contestualizzare la location, particolarmente il ritrovo in spiaggia alla barca rovesciata!

Quando avevo quattordici anni, infine, ho iniziato a lavorare per qualche settimana nelle colonie estive al mare, in piena riviera romagnola. Nonostante appunto fossi lì a lavorare fu, per 4 anni, ogni volta un'esperienza fantastica perché mi permise di scoprire me stessa al di fuori della mia routine e della mia famiglia, e di crearmi altre nuove amicizie. Da qui prendono spunto i lacrimoni che scorrevano sulle guance ad ogni viaggio di ritorno, sapendo di tornare alla normalità, quando invece avrei voluto vivere in quella bolla.

Tutto il resto è fantasia.